FATTORI PER EVITARE IL DIGIUNO
I fattori più importanti fra quelli
che abbreviano la capacità del corpo a digiunare sono i seguenti:
1) Condizioni patologiche gravi, in
modo particolare se compromettono le funzioni cardiocircolatorie e
respiratorie;
2) condizioni di denutrizione o
malnutrizione. Quando si è sottopeso per valutare
approssimativamente la soglia di pericolo del peso (che in questo
caso si raggiunge ben prima della perdita del 40% del peso) si deve
calcolare il peso ideale del soggetto e togliere a questo peso il
40%.
Ad es. un soggetto il cui peso ideale è
60 kg raggiunge la soglia di pericolo a 36 kg. E' bene rimanere
almeno 10 kg sopra la soglia di pericolo, non superando così la
soglia di sicurezza, che è di almeno 10 chili superiore al peso
della soglia di pericolo. Lo stesso soggetto raggiunge la soglia di
sicurezza a 46 kg. Se il soggetto in questione pesasse in partenza 50
kg la raggiungerebbe in pochi giorni e a questo punto dovrebbe
interrompere il digiuno. Se il peso iniziale non è superiore alla
soglia rischio il soggetto non dovrebbe digiunare, o dovrebbe farlo
in casi eccezionali con grandi precauzioni: riposo completo a letto,
controllo costante, accertamenti clinici ecc. sia prima che durante
il digiuno.
Un'altra condizione da cui dipende la
capacità di digiunare a lungo è l'età: le persone anziane riescono
a digiunare con una certa facilità, ma si riprendono con difficoltà
da lunghi digiuni. Dopo i 70 anni è meglio non superare la settimana
di digiuno. I bambini piccoli hanno una sopravvivenza ridotta al
digiuno e possono subire dei danni anche da brevi digiuni, perché la
crescita si arresta quasi subito, e non sarà poi compensata
dall'alimentazione adeguata. Particolarmente delicato è il primo
anno di vita, quando il sistema nervoso non è ancora completamente
formato e durante il quale il digiuno potrebbe comportare un arresto
dello sviluppo del sistema nervoso.
I bambini piccoli non devono quindi
digiunare se non eccezionalmente, per 1-2 giorni al massimo; meglio
un semidigiuno con succhi freschi di frutta e verdura ,in caso di
forme febbrili, per periodi che non superino i 3-5 giorni.