Malattie acute

Nelle malattie acute non è rara l’inappetenza attraverso la
quale l’organismo stesso segnala l’opportunità del digiuno. In
queste patologie il digiuno non intensifica i processi eufisiologici,
già intensi di per sé, ma li regolarizza, in modo che non siano
troppo violenti o dolorosi e quindi difficilmente sopportabili. Il
digiuno fa sì che i segni infiammatori si risolvano, la febbre non
raggiunga punte alte, che i dolori si attenuino e non di rado
scompaiano e in modo simile agisce sugli altri sintomi: le secrezioni
anomale regrediscono, la tosse si attenua, la diarrea scompare
rapidamente, gli ascessi si aprono all’esterno o si riassorbono.
La spiegazione di questi fenomeni risiede probabilmente nel fatto
che, essendo durante il digiuno attivati tutti i processi
eufisiologici e intensificate tutte le vie di eliminazione, non
avviene che alcune funzioni siano eccessivamente impegnate: il corpo
si trova nella condizione ideale per integrare e armonizzare ogni
reazione e pertanto i sintomi si attenuano come si attenua l’impeto
della corrente di un fiume quando si aprono canali collaterali.
Nelle patologie acute è in genere sufficiente un digiuno di
durata variabile dai tre giorni ad una settimana.
In alcuni casi (condizioni generali scadute, soggetti magri,
troppo giovani o troppo anziani, donne in gravidanza ecc.) può
essere preferibile al digiuno assoluto un digiuno attenuato o una
dieta depurativa.
Se i sintomi sono molto intensi si potranno somministrare blandi
rimedi, come infusi, decotti, ecc.)
I criteri validi per le malattie acute lo sono anche per ottenere
la remissione di riacutizzazioni spontanee di malattie croniche.
Quando si fa digiunare un soggetto affetto da patologia cronica
non in fase acuta è meglio che il digiuno si inizi progressivamente,
proprio per evitare una brusca riacutizzazione, indotta dal digiuno
stesso, che potrebbe mettere in crisi il paziente; quando la
riacutizzazione si è presentata spontaneamente è meglio viceversa
iniziare immediatamente( se le condizioni generali lo permettono) un
digiuno assoluto, che attenuerà più rapidamente i sintomi.
Apparato respiratorio
Raffreddore, laringite, sinusite, forme influenzali, in una
visione naturopatica non sono imputabili interamente al freddo
(fattore secondario, scatenante) e tantomeno a virus o batteri
(fattori che agiscono solo se l’organismo ha già subito una
riduzione delle sue capacità difensive) ma ad accumuli tossici e
squilibri determinati o aggravati dall’alimentazione eccessiva
(ricordiamo a questo punto che, secondo i ritmi naturali, la stagione
fredda dovrebbe essere caratterizzata da una attività ridotta ma
anche da un ridotto apporto alimentare)
Come sappiamo i vari sintomi( febbre, secrezione di muco e pus
dalle vie respiratorie, tosse ed espettorato) sono espressione
dell’attività eufisiologica, e pertanto non vanno soppressi con
farmaci: il riposo, il caldo, pochi giorni di digiuno completo o
attenuato o semplicemente di dieta ridotta( a seconda dell’età,
delle condizioni generali e di altri fattori individuali), mettono
l’organismo nelle condizioni migliori per guarire spontaneamente.
La malattia allora non sarà arrestata ed inibita dai farmaci
sintomatici (analgesici, antinfiammatori, antipiretici,
antistaminici, sedativi della tosse) e completerà il suo processo di
restauro: potrà durare qualche giorno in più, ma quando verrà
meno, la guarigione sarà reale e associata ad uno stato di salute
più alto rispetto a quello antecedente all’insorgere della
sintomatologia.
Allergie respiratorie
Tutte le forme allergiche dell’apparato respiratorio( pollinosi,
raffreddore da fieno, allergie varie) attenuano la loro
sintomatologia con pochi giorni di digiuno completo o attenuato.
Le allergie ricorrenti, stagionali, possono essere prevenute con
un digiuno che preceda di due tre settimane l’abituale periodo di
insorgenza.
Apparato digerente
In tutti i casi di disturbi improvvisi a carico dell’apparato
digerente, un digiuno completo o attenuato o semplicemente una dieta
saranno quasi sempre in grado di far regredire la sintomatologia.
Per l’acidità e bruciori di stomaco è sufficiente una dieta
correttamente associate; in modo simile si comportano le dispepsie e
i disturbi digestivi; la diarrea si arresta con uno -due giorni di
digiuno completo.
Nelle infiammazioni acute del tratto intestinale (ad es.
appendicite) può essere utile un digiuno completo di tre - quattro
giorni associato eventualmente ad applicazioni locali di argilla. I
digiuni attenuati o le diete ricche di fibre possono essere in questo
caso controproducenti, perché, stimolando la peristalsi intestinale,
possono esacerbare l’infiammazione.
Pelle
Acne, foruncoli, ascessi cutanei presentano una evoluzione più
rapida col digiuno; ancor più tutti i segni cutanei legati ad
allergie alimentari.
Apparato locomotore
L’andamento di artriti, borsiti, tendiniti trae benefici in modo
particolare dal digiuno associato ad impacchi di argilla.
In modo simile evolvono gli attacchi di gotta, le riacutizzazioni
di forme artritiche croniche, di artrite reumatoide, di artrosi.